Sarà Ceccano la prima città candidata ad ospitare l’edizione 2020 del Lazio Pride. L’annuncio ufficiale è arrivato ieri dalla pagina ufficiale della manifestazione. Per l’evento del prossimo anno, che è itinerante e che lo scorso anno si svolse con successo a Frosinone, oltre alla cittadina fabraterna saranno candidate un capoluogo di provincia e un paese dei Castelli Romani, ancora da annunciare. La decisione di candidare Ceccano arriva da IndieGesta, che ha già effettuato un sopralluogo logistico con i responsabili di ArciGay, l’ente che organizza il Pride.

La lotta alle discriminazioni è nel nostro DNA e siamo certi del fatto che Ceccano, dove la nostra associazione è nata e cresciuta, sia tra le città più adatte a promuovere e far risuonare e rivendicare quel sentimento di orgoglio per l’affermazione dei diritti civili. Storicamente Ceccano ha anticipato con eventi significativi quelle che poi sono diventate le grandi trasformazioni del Paese, basti pensare alle lotte contadine e ai grandi movimenti operai che a cavallo tra gli anni 60 e 70 hanno portato alle tutele sul lavoro che oggi sono diventate riferimento e legge. Le aspirazioni di allora sono le stesse che oggi ci portano a credere che ancora una volta siamo in prima linea per segnare il cambiamento. Per questo c’eravamo l’anno scorso al Lazio Pride di Frosinone. Abbiamo sfilato per le vie del capoluogo con le nostre bandiere e le nostre magliette convinti e orgogliosi di trovarci insieme a migliaia di persone che di fronte ai tabù hanno scelto di rompere il silenzio.

Per vivere in libertà. E prima ancora c’eravamo nel 2016 quando, con una proposta di mozione arrivata sui tavoli istituzionali, come associazione abbiamo messo nero su bianco l’intenzione di sensibilizzare e promuovere  una tra le più importanti istanze per il viver civile: la lotta a qualsiasi tipo di discriminazione, con particolare attenzione alla cultura delle differenze, alla prevenzione e alla condanna degli atteggiamenti e dei comportamenti di natura omofobica e transfobica.

Raccoglievamo così gli esiti e i riscontri positivi della campagna contro l’omofobia che nell’anno precedente ci aveva distinti a livello provinciale con l’iniziativa #daiunbacioachivuotu tradotta a livello mediatico con la fortunata campagna autoprodotta dai nostri volontari. Lo dicevamo allora e lo ripetiamo adesso ancora più convinti: la diversità, intesa in tutte le sue forme, non può che essere un punto di forza, una caratteristica propria dell’uomo e non motivo di imbarazzo o di odio. L’orientamento sessuale non può e non deve essere un metro di giudizio.

Noi ci crediamo!