La Storia di Campofranco

Cittadina dalla storia affascinante, Campofranco è luogo di tradizioni dalle radici solide, cresciute in seguito a vicissitudini che vanno conosciute per meglio apprezzarne le bellezze e gli interessanti luoghi ove esse si svolsero, legandosi indissolubilmente alla storia di Sicilia.

È il 1549 quando la famiglia Del Campo perde la titolarità della baronia di Mussomeli. Sarà il rampollo della famiglia, Giovanni, a voler risollevare il nome del casato, decidendo di popolare uno dei quattro feudi rimasti ai Del Campo: Zubbio, Castelmauro, San Biagio e Fontana di Rose. La scelta cade su quest’ultimo, già informalmente sede di un “casale”, un insediamento di case contadine sovrastate da una torre. 

Il nuovo abitato e la “licentia populandi”

La “licentia populandi” giunge da Filippo II il 10 febbraio 1573: il nome del nuovo centro abitato è “Campofranco”, unendo il cognome del feudatario alle franchigie, cioè l’esenzione dalle tasse, garantite per 10 anni a quanti si sarebbero trasferiti nel nuovo centro.

Saranno oltre un centinaio le famiglie che popoleranno la neonata Campofranco, per lo più provenienti dalla vicina Sutera e dalle zone circostanti.

Sviluppo di Campofranco

L’assetto urbano, compresa l’architettura civile e religiosa, è debitore dei primi secoli, se non dei primi decenni di esistenza di Campofranco, concepita secondo canoni di vivibilità e comfort all’epoca avanguardistici. Il successivo mancato interventismo dei signori di Campofranco portò sì poco “sviluppo” ed un allora lamentato “abbandono”, ma con il senno di poi ha invece consentito a questa comunità di rimanere coesa senza tradire la propria storia ed autenticità, proseguendo lungo un percorso sostenibile di convivenza fra l’antropizzazione e l’ambiente. Campofranco, così, è divenuta come la conosciamo oggi.

Campofranco oggi

Città a “misura d’uomo”, Campofranco è rimasta legata positivamente alla propria dimensione agricola: la fortunata parentesi estrattiva ed industriale con le miniere di zolfo e lo stabilimento della Montecatini (oggi chiuso ma ancora visibile nei pressi della stazione ferroviaria) non l’hanno snaturata, semmai consentendo di finanziare lavori e migliorie ancora oggi apprezzabili.

Oggi, si apprezza sempre più l’interesse turistico per una città che si rivela meta immancabile per le vacanze in Sicilia, sia per le sue doti urbanistiche, paesaggistiche e naturali, come anche per la posizione “strategica” ed il clima ideale tutto l’anno.

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