Pugerna

Arogno e Campione: summit per Sant’Evasio

I due Comuni s’incontreranno per discutere sul futuro della storica masseria: Arogno, che vorrebbe comprarla, teme per la sicurezza del complesso di proprietà dell’enclave ma il sindaco Canesi non è troppo preoccupato – Ci sarà un progetto di valorizzazione condiviso?
© CdT/Chiara Zocchetti
Bernardino Marinoni
26.06.2023 06:00

Un incontro tra Campione d’Italia e Arogno è stato fissato: settimana prossima il futuro della masseria di Sant’Evasio, a Pugerna, complesso di edifici rurali accorpati nel tempo in un nucleo comprensivo del rudere di una piccola chiesa, forse risalente all’epoca longobarda, sarà argomento di discussione tra le due limitrofe amministrazioni comunali. Una, quella di Campione, è titolare della proprietà, l’altra, già interessata a un acquisto, ora è preoccupata per la sicurezza di immobili effettivamente, almeno in parte, fatiscenti.

Roberto Canesi, sindaco dell’enclave, è fresco reduce da un sopralluogo per più di un verso tranquillizzante: vero, riconosce, che il tetto della masseria è pressoché crollato, ma le mura perimetrali reggono, forti anche della ristrutturazione di non troppi anni or sono. Poiché l’ingresso è precluso da un’adeguata segnaletica, non ci sono rischi di crolli esterni, per cui la sicurezza non può dirsi pregiudicata. Certo, un restauro sarebbe più che opportuno, ma rifare il tetto, argomenta Canesi, per poi riabbandonare il complesso sarebbe poco lungimirante. Guardare al futuro è l’obiettivo di Campione. E, negli auspici, anche di Arogno.

Una forma di condivisione, un’utilizzazione pubblica di un bene con valore storico e con una collocazione da cui si gode un panorama unico sul Ceresio, potrebbe rappresentare la chiave di volta per la riscoperta, la valorizzazione e il buon uso di una preziosa porzione di territorio. Benché già quasi dieci anni fa a Campione si ipotizzasse la cessione della minuscola exclave (comunque di oltre 111 mila metri di superficie) facendola rientrare in un piano di alienazioni del patrimonio immobiliare comunale, la masseria non è stata messa all’asta neppure durante l’appena passata, nerissima crisi dell’erario campionese. Allora se ne era stimato un valore ingente - 3 milioni e 750 mila franchi - contro la recente offerta - 85 mila franchi - avanzata da Arogno.

Donata da un medico

Al di là della madornale differenza, Sant’Evasio è parte del retaggio storico di Campione e sembra via via meno probabile la cessione a chicchessia di quella che fu la donazione di un medico campionese, attivo ad Arogno, che dopo avere acquistato a inizio Novecento la masseria dalla locale parrocchia, nei primi anni Trenta del secolo scorso ne lasciò la proprietà all’enclave. Ricercatori e storici hanno notato che così il luogo tornava «tra i possedimenti che, prima longobardi, poi ambrosiani, ebbero per secoli storia e vicende comuni». La sua eccellente posizione affacciata sul Ceresio, «prospettando verso tre rami di esso, verso Bissone, verso Morcote e verso Lugano», ne ribadisce la specificità «rivelando le caratteristiche di luogo di avvistamento e di insediamento sacro». La prospettiva di un recupero è ancora tutta da discutere e studiare, ma dall’intesa tra i due Comuni potrebbe nascere un rilancio di non poco impatto. L’incontro della prossima settimana non è forse ancora la premessa della condivisione, ma costituisce un punto di possibile svolta per Sant’Evasio, il cui recupero potrebbe rappresentare un benefico modello di collaborazione intercomunale e, nel caso, transnazionale. La disponibilità alla condivisione della masseria da parte del sindaco Canesi è dichiarata. E di un’intesa per un’utilizzazione pubblica beneficerebbe anche il turismo. Inoltre, una minuscola tessera di interesse storico ritroverebbe la sua giusta collocazione nel panorama ceresiano. Tuttavia, c’è ancora chi ricorda quando per la masseria di Pugerna, ai tempi (d’oro) del premio Nuova Antologia allora posto sotto il combinato patrocinio di Lugano e di Campione d’Italia, nell’enclave si ventilò l’ipotesi di una rinata Sant’Evasio come sede della imponente biblioteca di Giovanni Spadolini. Come la funivia del Sighignola, un castello in aria.

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