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Edizione provinciale di Udine


PORPETTO - Pirusel: è un campionato difficile da affrontare

Il tecnico della formazione che attualmente si trova al secondo posto del girone D di Seconda categoria parla della stagione in corso e delle novità previste per la prossima: “Non so dove porterà questa riforma, temo che ci sarà un bagno di sangue per società e tesserati”

Dopo l’esperienza sulla panchina del Malisana, Federico Pirusel ha deciso di trasferirsi per questa stagione a Porpetto, dove sta conducendo un campionato sicuramente positivo, che vede la sua squadra occupare al momento il secondo posto nel girone D di Seconda categoria, a tre lunghezze dalla capolista Morsano. “Ho un’idea di calcio un po’ particolare, non facile da concretizzare”, afferma il tecnico, che spiega la decisione di cambiare club in estate: “ Ho scelto Porpetto perché conoscevo già alcuni giocatori, questo è stato un incentivo; inoltre la struttura è nuova ed è un buon inizio”.

Quello di quest’anno è un campionato davvero particolare: “Per via delle tante retrocessioni è molto difficile da affrontare, non ci sono squadre materasso. La classifica può ingannare. Siamo tutti sullo stesso livello, qualche squadra ha un potenziale più alto rispetto alle altre, per il resto è un tutti contro tutti”.

A complicare ulteriormente le cose sono anche gli impegni dei giocatori: “È difficile fare un confronto con gli anni in cui giocavo, sia per quanto riguarda il modo in cui si affrontano i campionati, sia per quanto riguarda gli impegni. Oggi i ragazzi, tra studio e lavoro, ce ne hanno tanti. Sicuramente la differenza la fa lo staff, che cerca di coinvolgere i giocatori con situazioni che invoglino a presentarsi ad allenamento, creando ad esempio un ambiente accogliente. Poi ci vuole sacrificio, come in tutte le cose”.

Dal prossimo anno ci sarà di nuovo la Terza categoria, con il rischio però che questa si assimili sempre di più alla realtà amatoriale: “Spesso gli amatori, soprattutto quelli della mia generazione, hanno una filosofia di gioco molto interessante, difficile da trovare in alcune categorie. Assistere a queste partite è un piacere, con un bellissimo gioco e situazioni coinvolgenti, che spesso mancano nelle categorie, dove invece c’è più individualità che tecnica. Non so dove porterà questa riforma, né che situazioni troveranno le società il prossimo anno. Il confine con gli amatori è molto vicino. Giocare negli amatori permette di avere più tempo a disposizione e affrontare diverse situazioni con più tranquillità. Nei dilettanti l’impegno deve essere costante e non è facile trovare giocatori disponibili. Penso che la riforma sarà un bagno di sangue per quanto riguarda i tesserati e le società”.

Infine, il capitolo giovani: “Parlo per presa diretta, a Porpetto ci sono dei ragazzi dal 2000 al 2003 molto interessanti, che vengono da un percorso importante, quello dei fuoriquota. Questi giovani, che dovrebbero essere i perni fondamentali delle squadre in cui giocano, una volta terminati gli anni da fuoriquota devono trovare spazio in altre categorie. Su questo aspetto la Federazione dovrebbe riflettere. È vero che in passato chi era bravo, indipendentemente dall’anagrafe, giocava e credo che questo valga anche adesso. Chi è bravo ha tutto il diritto di dimostrare quello che vale. In questo campionato ho visto diversi giocatori, ma è difficile esprimere un giudizio. Al di là dell’età, ritengo che se hanno volontà e sacrificio riusciranno a conquistare qualche categoria più importante, ma le società devono avere la pazienza di farli crescere e dargli fiducia”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 21/11/2023
 

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