Condino, la capitale del legno

Domani per Santa Caterina, patrona dei segantini, si festeggia con un pranzo collettivo


di Aldo Pasquazzo


CONDINO. A Condino, considerata da sempre la capitale del legno, da anni nel giorno di Santa Caterina i segantini festeggiano la loro patrona. E’ una tradizione quasi secolare, già da quando a gestire le aziende c’erano i pionieri Silvio e Franco Butterini, Franco Gualdi e lo zio Giò nonché Alessandro, Giacomo, Enrico, Guido ed Elia Galante e poi ancora Vittorino Dapreda. Allora c’era arciprete decano il compianto don Modesto Lunelli che “ordinava” di assistere alla messa dove si ricordavano anche i colleghi scomparsi.

Ebbene, anche domani, 24 novembre, alle 13, i titolari con i dipendenti e altri che ruotano attorno a questo comparto si riuniscono per un pranzo d’assieme. «Ogni anno - ricorda il geometra della Lombardi Nicola Butterini - si cambia esercizio, la fattura viene girata al datore di lavoro e la ricorrenza odierna avverrà all’albergo Condino». Tra una portata e l’altra solitamente si parla non solo di truciolati e tavolame, di ferie e tredicesime ma d’ altro ancora. Cassintegrati o ad orario ridotto al momento in quel di Condino non ce ne sono.

«Negli anni Cinquanta chi trovava occupazione in segheria - ricorda Narciso Faccini, che assieme al figlio Giovanni sono ora alla testa della società Abete - aveva lo stipendio assicurato. Allora si lavorava anche di sabato, 9 – 10 ore al giorno e la pausa non era a mezzogiorno, bensì alle 11. Poi quasi tutti al momento di rientrare a casa si portavano appresso una mazzetta di legna ben ancorata su la bicicletta».

Franco Lombardi, originario di Riccomassimo ma con casa a Pieve di Bono, nel 1972 ha rilevato la segheria Dapreda. Oggi, in collaborazione con i figli, dà lavoro ad una ventina di dipendenti. La sua azienda - ubicata poco più a nord dalla arcipretale di Santa Maria - è considerata la maggiore come numero di dipendenti. Poi come consistenze identiche, 15 dipendenti ciascuna circa, c’è la Perlinati Galante e la Illen di Luca e Silvio Butterini. Quindi la Legno Più e la Chiodega & Galante, situate poco distante.

«Al momento stiamo lavorando a livelli sufficientemente accettabili considerato che il nostro mercato è spalmato su più piazze. Si va da Milano, Brescia, Mantova, Reggio Emilia, Bologna e ora anche in Veneto», dice il capofila Franco Lombardi la cui azienda crea coperture, tavolato per l’edilizia e imballaggi.

«Nel 1966 – torna a dire Lombardi – mi ero appena accasato a Pieve di Bono. Allora mi occupavo principalmente del taglio di alberi pur gestendo il bar Stella. Poi, la svolta di Condino attraverso il rilevamento, con un altro socio, della segheria Dapreda. Da allora sono li dentro a tempo pieno anche se ho oltrepassato la soglia dei 70 anni».

Le difficoltà del momento Lombardi? «Prevedo un 2013 ancora tutto in salita, considerato che la gente non spende e il denaro non gira e l’edilizia – trave importante per il nostro settore – riscontra da più parti una buona porzione di invenduto.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano