Cresce l’attesa in paese per i festeggiamenti del Santo patrono


SAN GIULIANO DEL SANNIO. Fervono i preparativi e cresce l’entusiasmo per ‘I Fucilieri di San Nicola’ e la festa patronale di San Giuliano del Sannio.

I Fucilieri di San Nicola, unici e veri indiscussi protagonisti, riassumono in sé non solo indubbia devozione popolare e religiosa, ma anche un piglio di qualità artistiche e artigianali.

Con euforia e orgoglio accompagneranno la statua lignea del venerato Vescovo Nicola per le strade del paese, mantenendo viva nel tempo la tradizione.

L’associazione ha contribuito negli anni ad accrescere il numero dei suoi associati e garantire il coinvolgimento di tutti. Obiettivo ritrovare e ridare valore a momenti, gesti e situazioni che appartengono alla storia.

“Non ci siamo mai sostituiti a nessuno e nessuno ci potrà mai sostituire – ha affermato il presidente dell’associazione Giovanni Cappella – e abbiamo un ruolo determinante all’interno di un programma di festeggiamenti meritevole in pieno rispetto delle persone che si impegnano per la buona riuscita della festa. La festa patronale che si svolge a San Giuliano del Sannio è la festa di compleanno della comunità sangiulianese, o la vivi o la subisci. Per chi la vive deve suscitare emozioni durante la parata storica dei fucilieri, nel mentre della processione con spari a salve e nel corso della parata conclusiva”.

“Il potere della memoria e il fuciliere che con il suo archibugio rendono onore al suo Santo. Amore incarnato e lacrime di gioia nel sussulto dei fucili per San Nicola, re della sua tradizione popolare in una celebrazione identitaria, alle stanze del folclore, alla sublime profondità dello spirito; ai vicoli di nuovo pieni, alla meraviglia dei più piccoli dei quali San Nicola è sublime protettore, al groppo in gola dei più grandi, a quei passi cadenzati dei fucilieri. Più di una catarsi, perché I Fucilieri di San Nicola di San Giuliano del Sannio riabbracciano il loro Santo e la loro storia disegnando ancora una volta i contorni con i colpi a salve” ha concluso Giovanni Cappella.