Castropignano e Castello d’Evoli – Cosa vedere

Borgo antico di Castropignano

Se ti trovi a visitare Castropignano, molto probabilmente lo stai facendo perché vuoi vedere anche il castello d’Evoli. Queste due attrazioni del Molise sono infatti estremamente vicine tra loro, tanto che puoi raggiungere il castello in una camminata di pochi minuti a piedi dal centro del borgo. Puoi visitarle durante un tour di 7 giorni in Molise.

Castropignano ha avuto un crollo demografico negli anni che continua tuttora, ma visitandolo troverai una cittadina perfettamente conservata. Le vecchie abitazioni in pietra si susseguono rapidamente e si affaciano sugli stretti vicoli in salita e sulle scalinate, fino a portarti verso il castello.

Dove si trova Castropignano ^

Castropignano è in Molise e più precisamente in provicia di Campobasso. Il borgo sorge in territorio collinare ed è costruito lungo il pendio di una collina con la parte più antica sulla sua sommità. Siamo a circa 619 metri sul livello del mare, anche se il territorio comunale raggiunge un’altitudine massimo di 788 metri.

Dalle sue terrazze naturali potrai affacciarti sulla vallata sottostante, la valle del Biferno.

Distanza tra Castropignano e Campobasso ^

La distanza tra Castropignano e il suo capoluogo di provincia, Campobasso, è molto limitata. Si tratta infatti di appena 16 chilometri, percorribili in circa 20 minuti d’auto.

Cosa vedere a Castropignano ^

La visita al borgo di Castropignano è abbastanza veloce. Le dimensioni del centro abitato sono tutto sommato raccolte. Potrai passeggiare partendo dalla sua piazza principale e raggiungendo la parte più antica del borgo, dove le case di pietra sono strette le une alle altre. Da qui puoi scendere fino a raggiungere i resti del castello d’Evoli e poi tornare nel borgo per concludere la tua visita.

Puoi considerare da un paio d’ore a una mezza giornata di tempo per visitare l’intero borgo.

Ecco l’itinerario che puoi seguire per scoprire Castropignano.

Piazza San Marco ^

Piazza San Marco a Castropignano

L’itinerario alla scoperta di Castropignano comincia da piazza San Marco. Questa è la piazza principale nella parte bassa del borgo e ospita sul suo perimetro alcuni dei più importanti edifici cittadini.

In piazza San Marco si trovano infatti la chiesa Madre di San Marco Evangelista e un edificio comunale. Il resto della piazza è circondato da bassi palazzi residenziali dai colori pastello.

Chiesa Madre di San Marco Evangelista ^

Facciata della chiesa Madre di San Marco Evangelista - Castropignano

Sei all’inizio dell’itinerario alla scoperta di Castropignano e ti trovi già al cospetto di uno dei suoi monumenti principali: la chiesa Madre di San Marco Evangelista. Le sue dimensioni generose occupano quasi un intero lato di piazza San Marco. La facciata intonacata di un colore giallo tenue è caratterizzata da forme curve, con paraste e cornici. Ci sono tre portali con cornici in pietra ed architrave. I due laterali presentano una piccola monofora circolare, mentre quello centrale, di dimensioni più vaste, ha una finestrone rettangolare al di sopra di sè.

La chiesa Madre di San Marco Evangelista risale al seicento, ma venne duramente danneggiata dal terremoto del 1805, tanto da essere ricostruita negli anni a seguire e riconsacrata nel 1826.

Gli interni sono distribuiti su tre navate e conservano diverse statue. Tra queste ci sono quella di San Pietro di Verona (il patrono cittadino), San Liberato, l’Addolorata e l’Immacolata.

Borgo antico ^

Imbocca poi via Piano che si trasforma in via Leone e ti conduce al borgo antico di Castropignano. Questa parte del borgo è costruita sulla sommità più alta della collina e di tanto in tanto si apre sulla vallata sottostante.

Questa parte di Castropignano è interamente pedonale e, anche volendo, sarebbe impossibile per le auto muoversi qui. I passaggi sono stretti tra le case in pietra e il percorso è un continuo sali e scendi tra scalini che conducono quasi in un labirinto dove, di tanto in tanto, ti trovi costretto a tornare indietro per non entrare in casa di qualcuno.

Molte di queste antiche case sono oggi abbandonate, tanto che il comune ha aderito a un’iniziativa dove le persone possono acquistarle al costo di un euro. Alcuni scorci del borgo antico sono abbandonati a se stessi, mentre in altri si percepisce scorrere ancora la vita del paese.

Ti consiglio di prenderti qualche decina di minuti per perderti tra questi vicoli, decisamente imperdibili.

Torre dell’Orologio ^

Torre dell'Orologio - Castropignano

La torre dell’Orologio sorge al fianco del borgo antico. Questa è posta a testimonianza della storia di Castropignano e rappresenta infatti i resti del primo castello cittadino, quello più antico e inserito all’interno del centro urbano. Questo castello venne costruito dai longobardi, che giunsero qui dopo la caduta dell’Impero Romano. Al suo interno viveva un barone e, per questo motivo, le abitazioni lì vicino presero il nome di case baronali.

Questa torre ha una forma circolare ed è interamente costruita in pietra. Dalla sua sommità si innalza una torre più recente, utilizzata anche come antenna e ripetitore.

Nei pressi della torre dell’Orologio di Castropignano c’è una piccola porta cittadina, nota come “la prtella” per via delle sue dimensioni e del fatto che è la più vecchia tra tutte le porte. Secondo alcune teorie questa era anche la porta di accesso al vecchio castello.

Chiesa di San Salvatore ^

Quasi nascosta, ai piedi del borgo antico di Castropignano, c’è la chiesa di San Salvatore. Siamo nella parte sud orientale del borgo, in vico III Guardia. Le sue dimensioni sono modeste e la chiesa è direttamente collegata alle case costruite in pietra e al campanile che si staglia sul lato sinistro della facciata.

Costruita nel duecento, questa chiesa conserva il portale gotico originario ad arco ogivale. Il resto della struttura è invece stato rivisto durante i secoli e presenta elementi neoclassici e barocchi.

All’interno della chiesa di San Salvatore è conservata un’acquasantiera del XIV secolo con raffigurato lo stemma della famiglia d’Evoli. Oltre a ciò sono presenti tre importanti statue: quella della Madonna del Carmine, di San Giuseppe e Santa Filomena.

Castello d’Evoli ^

Scendi fuori dal borgo di Castropignano e in una passeggiata di pochi minuti a piedi arriverai al cospetto del Castello d’Evoli, su di uno sperone roccioso. Il suo nome è legato alla famiglia d’Evoli, che lo possedette dal 1345 fino all’ottocento, quando la famiglia si estinse. Fu allora che il castello venne abbandonato e finì rapidamente in rovina.

Le origini del castello d’Evoli vanno ricercate in epoca longobarda, quando venne costruito sui resti di alcuni ruderi romani. Inizialmente era separato dal borgo per via di un fossato, successivamente riempito.

Il castello d’Evoli ha una pianta quadrangolare e segue la morfologia del terreno sottostante. Su di questa era stata sviluppata la sua struttura piuttosto complessa, dotata di numerosissime stanze e locali. C’erano anche un mastio e alcune torri, andate poi scomparse, sul lato dell’ingresso. Sul lato verso valle, invece, c’erano le aree di servizio, protette dalla cinta muraria realizzata in pietra calcarea e con diversi disegni costruttivi. Inoltre era presente una cappella dedicata a San Martino, al fianco di una fossa comune.

L’ingresso del castello d’Evoli era protetto da un vano di guardia e da due feritoie arciere e sormontato dallo stemma della famiglia Evoli.

Purtroppo poco rimane del castello, perché buona parte è stata prelevata in epoca fascista per lastricare le strade del paese.

Dopo un massiccio restauro, il castello d’Evoli è tornato ad essere visitabile. La maggior parte degli spazi è a cielo aperto, salvo qualche sala al pian terreno o che scende nei seminterrati. Oggi in questi spazi vengono ospitati eventi e mostre d’arte temporanee.

Salendo sulle mura del castello potrai godere di un bellissimo panorama. Da una parte c’è l’antico borgo di Castropignano, mentre dall’altra si apre la valle del Biferno.

La leggenda di Fata ^

Intorno al castello d’Evoli si è sviluppata la leggenda di Fata. Questa era una giovane pastorella che viveva nel borgo di Castropignano durante il periodo feudale. Era molto avvenente e il duca d’Evoli se ne innamorò perdutamente.

Il duca cercò di conquistarla e le regalò dei gioielli, che Fata rifiutò. Lei era infatti innamorata di Antonio e aveva deciso di sposarlo. Il duca d’Evoli non poteva accettarlo e decise di fare arrestare Antonio in maniera tale che il matrimonio non si celebrasse. Fata si rifugiò a casa della suocera, ma presto arrivarono i bravi del duca con l’intento di portarla al castello. Fata scappò tra i vicoli del borgo e nel vicino bosco, fino a quando si ritrovò nei pressi di una rupe vicina al castello, oggi nota come Cantone della Fata.

Sentendosi braccata in prossimità dello strapiombo esclamò “N’Donie, N’Donie mia e ze menatte sotte” e si gettò dalla rupe. Secondo il poeta Eugenio Cirese, che raccontò la leggenda nell’opera “Ru Cantone della Fata“, nelle notti di plenilunio si può ancora sentire la voce di Fata che invoca il suo amore per Antonio.

Porta di via Roma ^

Porta di via Roma - Castropignano
Porta di via Roma vista dal borgo antico

Ritorna ora nel centro storico e ripercorri i tuoi passi in direzione di piazza San Marco. Passerai per la porta di Via Roma, ovvero la porta più grande conservata nel borgo e che immette verso la parte più antica del borgo.

La porta di via Roma è un grande arco a tutto sesto che collega i palazzi sui due lati della strada. Oltre alla mera struttura in pietra, sulla sua sommità è riportato lo stemma della famiglia d’Evoli.

Adiacente alla porta c’è la struttura che ospitava il corpo di guardia al servizio del duca, utilizzato per sorvegliare la porta.

Croce stazionaria ^

Croce stazionaria davanti alla porta di via Roma - Castropignano

La porta di via Roma è anche conosciuta come “u prtone la croce” per via delle sue grandi dimensioni, ma soprattutto per via dell’antica croce stazionaria posta davanti a questo ingresso.

La croce risale al 1636, come riportato sulla sua superficie in pietra. La colonna che sorregge la croce emerge da un leone stiloforo probabilmente recuperato da qualche chiesa del territorio. La colonna circolare si chiude in un capitello che fa da base a tre piccoli monti. Da quello centrale emerge la croce con il Cristo che ha le braccia leggermente piegate.

Girando intorno alla croce potrai vedere, sul lato opposto, l’immagine di una donna in rilievo, avvolta in una tunica e sorretta in volo da un cherubino. Si tratta probabilmente di una martire.

Chiesa Madre di San Nicola ^

Nell’itinerario delle cose da vedere a Castropignano rientra anche la chiesa Madre di San Nicola, o, meglio, l’ex chiesa. Nonostante la sua posizione, rischia di passare quasi inosservata durante la passeggiata nel borgo.

Io l’ho notata solo cercando l’edificio a cui appartiene la torre campanaria che definisce lo skyline del borgo. Questo sembra infatti isolato tra le case, ma in realtà appartiene alla chiesa Madre di San Nicola, da cui è separato per mezzo di qualche metro. Il campanile ha una pianta quadrata e una forma massiccia. La struttura in pietra è puntellata e sulla sommità si apre una finestra ad arco per lato che apre la cella campanaria.

La chiesa Madre di San Nicola sorge dietro al municipio, quasi al fianco della chiesa Madre di San Marco Evangelista, oltre una ringhiera che cinge il suo sagrato rialzato rispetto al piano stradale. L’edificio risale al 1323, quando la famiglia d’Evoli decise di farla costruire in stile gotico.

La facciata, parzialmente invasa dalla vegetazione, è in pietra ed è dotata di un solo ingresso rialzato di un paio di scalini e stretto in una cornice in pietra, sormontato da una lunetta. Ad un livello superiore ci sono anche tre finestre che illuminano gli interni.

Oggi la chiesa Madre di San Nicola non se la passa troppo bene e, anzi, avrebbe bisogno di lavori di restauro, per cui non è possibile visitarne gli interni. Questi spazi sono organizzati su tre navate con archi a sesto acuto che definiscono un impianto asimmetrico composto da quattro archi sul lato destro e tre su quello sinistro.

Chiesa di Santa Maria delle Grazie ^

Nonostante le piccole dimensioni del borgo di Castropignano e l’esiguo numero di abitanti, sono tante le chiese qui presenti. Tra queste c’è la chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Questa occupa uno spazio al di fuori del borgo medievale, su via Umberto I. Risale al 1560 e fu costruita su volontà del barone Vincenzo d’Evoli al posto di una piccola cappella titolata alla Madonna. Agli inizi del settecento arrivarono poi i frati francescani che si occuparono di gestire la chiesa e costruirono al suo fianco un convento.

Puoi riconoscere la chiesa di Santa Maria delle Grazie per via della sua facciata dotata di un portale neorinascimentale e ben visibile grazie alle due colonne con capitelli in stile ionico che lo incorniciano e sulla cui base è scolpito il segno della croce.

Gli spazi interni sono organizzati su di una singola navata decorata in stile rinascimentale e con stucchi ricoperti in oro sulla volta e il presbiterio. Sulle pareti laterali si aprono due cappelle per lato che ospitano le statue di santi francescani, ovvero San Francesco d’Assisi, San Pasquale di Bailon, San Francesco di Sales e Sant’Antonio di Padova.

Cappella di Santa Lucia ^

Facciata e croce della cappella di Santa Lucia - Castropignano

Concludi l’itinerario alla scoperta di Castropignano con la cappella di Santa Lucia. Questa piccola chiesetta risale al XVIII secolo ed ha una forma piuttosto semplice e lineare. Sulla facciata, intonacata si aprono il portone, sollevato da terra per mezzo di due scalini, e incorniciato da una struttura in pietra e una finestra. Quest’ultima è in linea con il portale e anch’essa dotata di cornice in pietra, ma molto più decorata rispetto al portone principale.

Al di sopra, dopo una cornice sulla sommità della facciata, c’è un piccolo campanile a vela con una sola campana.

Tra il portone e la finestra c’è una croce in pietra. Molto probabilmente era originariamente parte di una croce stazionaria, poi scomposta per essere posizionata direttamente sulla facciata.

Mappa dell’itinerario di Castropignano ^

Ecco la mappa dell’itinerario tra le cose da vedere a Castropignano. Puoi raggiungerle tutte a piedi, in una bella passeggiata tra il borgo e il castello d’Evoli.

Mappa dell’itinerario di Castropignano ^

Il borgo di Castropignano ha dimensioni minuscole e servizi per i turisti quasi totalmente assenti. Nonostante ciò, se vuoi vivere un’esperienza quasi da eremita, puoi scegliere di pernottare in paese. Le struttura sono pochissime, ma esistono. Qui puoi vedere quelle disponibili a Castropignano.

Il mio consiglio è quello di scegliere invece la città di Campobasso come base. Ci sono molti più hotel e bed & breakfast tra cui scegliere e, inoltre, numerosi servizi per i turisti tra cui ristoranti e pizzerie. La distanza tra le due città è di appena una quindicina di chilometri. Scopri le strutture disponibili a Campobasso.

Immagini di Castropignano ^

Ecco qualche immagine del borgo di Castropignano.

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Castropignano e Castello d'Evoli - Cosa vedereScopri l'itinerario per visitare il borgo di Castropignano e il Castello d'Evoli. Segui la mappa e le immagini per vedere tutte le attrazionihttps://www.lorenzotaccioli.it/castropignano-e-castello-devoli-cosa-vedere/
Lorenzo Taccioli