Castel Bolognese

CASTEL BOLOGNESE

Castel Bolognese, rilevante centro agricolo e industriale di oltre 9500 abitanti, deve lo sviluppo alla sua posizione strategica, lungo la via Emilia, a metà strada fra Imola e Faenza.

castel bolognese porticiE’ centro di diramazione per Palazzuolo Sul Senio, attraverso Riolo Terme e Casola Valsenio, verso l’appennino Tosco-Emiliano e per i centri di Solarolo, Lugo di Romagna, Bagnacavallo e Ravenna verso il mare Adriatico.

Numerosi sono i monumenti, alcuni dei quali di notevole pregio artistico, che il visitatore può trovare a Castel Bolognese, paese che richiama per tanti aspetti (vedi i portici) l’urbanistica e l’architettura della città madre Bologna. Fra le cose da non perdere c’è sicuramente la Chiesa di S. Sebastiano, del 1506, dedicata oggi ai caduti della prima guerra mondiale.

A non molta distanza troneggia, sulla via Emilia, un edificio tardo-rinascimentale: Palazzo Ginnasi.
A fianco sorge la Chiesa di S. Francesco, del Settecento, al cui interno c’è una statua della Madonna che la tradizione attribuisce a Jacopo della Quercia.

Fra i monumenti più importanti c’è il Palazzo Comunale (o Palazzo Mengoni), che Giuseppe Mengoni ricavò nell’800 da un convento di Frati Minori, abbellito da una fontana di Angelo Biancini, sita all’interno del cortile. Degna di menzione è sicuramente la Chiesa di S. Petronio, rifatta da Cosimo Morelli a fine Settecento. L’edificio sacro, che fu costruito nel ‘400, tra le tante opere di pregio annovera una tela di Felice Giani raffigurante S. Petronio, un affresco di Giovanni da Riolo e un dipinto della scuola di Innocenzo da Imola.

Non distante dalla stazione ferroviaria c’è Villa Gottarelli, sprofondata in un parco impreziosito da molte piante esotiche. Appena fuori dall’abitato ci sono il Convento e la Chiesa dei Cappuccini, con opere di Gandolfi e Piancastelli. Su una collinetta c’è Villa Zauli – Naldi.

In località Casalecchio si può ammirare l’ultimo esempio esistente di una serie di molini che nel ‘400 furono costruiti lungo il «canale dei molini, la cui acqua riempiva i fossati che cingevano il castello».

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