44 itinerari in tutta le regione - Territorio unico nel suo genere, inciso da lunghe valli le cui creste superano spesso i tremila metri, ricco di boschi, laghi e aree selvagge, dove in pochi chilometri si passa dal clima mediterraneo del Tenero ai ghiacciai del Basòdino e dell’Adula, il Ticino esprime una magia particolare che, insieme a una straordinaria rete di sentieri e di rifugi, lo rende un vero paradiso escursionistico.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=151
2. 76
Sentieri d’autore l Escursioni ad anello nel Canton Ticino
INDICE
• Introduzione 5
• Inquadramento geografico 8
• Qualche cenno di geologia 12
• L’ambiente naturale 14
• Note tecniche 15
• Scala delle difficoltà escursionistiche 17
• Consigli per la sicurezza 18
• Materiale 18
• Rispetto ambientale 20
• Emergenze 20
• Informazioni e recapiti utili 21
UNO • LA VALLEMAGGIA 23
1 • L’anello dei Laghi Alzasca e Sascòla 28
2 • L’anello dei laghi d’Antabia e della Crosa 34
3 • La traversata da Giumaglio a Bignasco 40
4 • La Valle del Salto 46
5 • La Via Alta Vallemaggia (VAVM) 51
DUE • IL LOCARNESE E LA VAL VERZASCA 65
6 • Sulle creste del Gambarogno 72
7 • Il Munzelum e la Capanna Salei 76
8 • L’anello di Gresso 80
9 • L’anello alto di Mergoscia 84
10 • Salita ai Monti del Corgell 88
11 • Due giorni da Brione a Sonogno 92
12 • L’anello di Cazzai 97
13 • L’anello della Valle di Frasco 101
14 • L’anello della Val Pincascia 106
15 • La magia di Eos (Eus) 112
16 • L’anello del Sassariente 117
17 • Alle capanne Olino e Mognone 121
TRE • VAL LEVENTINA, VAL BEDRETTO E GOTTARDO 125
18 • Il grande anello di Dalpe 130
19 • Il trekking della Valle dei Cani 134
20 • Per alpeggi e laghi in alta Val Bedretto 139
21 • L’anello dei laghi del Lucendro 143
22 • Giro del Pizzo di Campello 147
23 • Laghi Chiera, Pecian e Pecianett 151
24 • Da Carì ai Laghi di Mottella 156
25 • Motto Crostel e Pizzo Caslett 160
26 • Il Matro e la Capanna Pian d’Alpe 164
QUATTRO • LA VALLE DI BLENIO, LA RIVIERA E IL BELLINZONESE 169
27 • Attorno al Pizzo Molare 176
28 • Un’ascensione al Pizzo del Sole 180
29 • Nel distretto dei laghi, al Lucomagno 185
30 • Greina: ai Pizz Valdraus e Gaglianera 190
31 • L’anello del Pizzo di Cadreigh 195
32 • L’anello di Stabbio 198
33 • L’anello della Cima di Piancabella 202
34 • La magia di Muncrech 206
35 • L’anello grande di Negressìma 209
36 • Attorno al Piz de Molinera 214
37 • La Cima di Negrös 218
CINQUE • IL TICINO MERIDIONALE 223
38 • L’anello orientale del Monte S. Giorgio 227
39 • Camoghè-Segor-Garzirola 231
40 • Sulle creste del Garzirola 235
41 • L’anello di Corticiasca 239
42 • L’anello della Valle di Brè 243
43 • Da Arogno all’Alpe di Gotta 247
44 • Da Sagno al Monte Bisbino 252
l Indice
3. 9
Sentieri d’autore l Escursioni ad anello nel Canton Ticino
8
Il Ticino è la regione più meridionale della Svizzera, un ampio cuneo che si insinua a sud tra il
Lago di Como e il Lago Maggiore, confinando con la Lombardia e col Piemonte. È sbarrato a
nord dalla Catena Rotondo-Centrale-Piz Blas delle Alpi Lepontine, i cui crinali, pressoché oriz-
zontali, lo separano dai Cantoni Grigioni, Uri e Vallese, a est dalla Cresta dell’Adula, che completa
il confine coi Grigioni, men-
tre a ovest la cresta sud del
Basòdino, spartiacque con
le valli italiane Formazza e
Antigorio, marca il confine
con l’Italia.
Si è soliti suddividere il Ti-
cino rispetto alla barriera
del Monte Ceneri, la linea
orografica centrata sul pas-
so omonimo che unisce i
monti Tamaro e Camoghé
e si eleva a sud del Piano di
Magadino, la pianura formata
dal Fiume Ticino prima di im-
mettersi nel Lago Maggiore.
Il Ticino settentrionale, o
Sopraceneri, è costituito dal
bacino del fiume omonimo,
INQUADRAMENTO GEOGRAFICO
Lago di Lugano
Lago di Varese
LagoMaggiore
Lagod’Orta
Lago di Como
Ticino
Moesa
Toce
Toce
Maggia
Brenno
Verzasca
UNO
DUE
TRE QUATTRO
CINQUE
ITALIA
SVIZZERA
ROVEREDO
Passo del
S. Gottardo
Furkapass
)(
Passo del
Lucomagno
)(
Passo del
S. Bernardino
)(
)(
Passo della Novena
)(
OLGIATE
CHIASSO
MENDRISIO
NESSO
CAMPIONE
BELLAGIO
MENÀGGIO
PORLEZZA
BOGNO
GRAVEDONA
MESOCCO
HINTERRHEIN
S. BERNARDINO
ROSSA
LAVERTEZZO
SONOGNO
MAGGIA
OSOGNA
CLARO
BIASCA
GIORNICO
FAIDO
OLIVONEAIROLO
REALP
BEDRETTO
VALDO
FUSIO
BIGNASCO
S. CARLO
BOSCO GURIN
BACENO
COMOLOGNO LOCO
BRISSAGO
CANNÒBIO
CÀMEDO
S.TA MARIA
MAGGIORE
PONTE TRESA
P. CERÈSIO
ARCISATEGAVIRATE
LAVENO
GRAVELLONA
TOCE
PREMOSELLO
CHIOVENDA
STRESA
ANGERA
MALNATE
ARONA
LUINO
BELLINZONA
VERBANIA
ERBA
LOCARNO
VARESE
COMO
LUGANO
M. Camoghè
P. di Claro
Piz di Strega
M. Generoso
Galbiga
Bregagno
M. Tamaro
M. Ceneri
Pizzo di Gino
P. Campo Tencia
Corona di Redorta
Pioda di Crana
M. Zeda
Rheinwaldhorn
Piz Terri
P. del Sole
Basòdino
Pizzo Quadro
Gridone
M. Togano
M. Lema
Val Onsernone
Val Vergeletto
ValBavona
ValLavizzara
Centovalli
Valle
Maggia
ValGrande
Valle di Santa Maria
Val Bedretto
ValVerzasca
ValMesolcina
ValLeventina
ValdiBlenio
ValCalanca
Sopra: il Poncione di Alnasca
nell’anfiteatro della Fopia
(Verzasca).
Sotto: il Lago di Canè, racchiuso
tra le pareti del Torrone Rosso
e del Pizzo di Claro (Riviera).
l Inquadramento geografico
Posto a cavallo tra le Alpi Lepontine e le Prealpi Lombarde
e incuneato tra i grandi laghi della Lombardia occidentale, il Ticino deve a questa sua natura di territorio
di transizione la grande varietà di ambienti e di bellezze naturali che lo rendono un territorio privilegiato
per l’escursionismo di ogni livello.
4. Sentieri d’autore l Escursioni ad anello nel Canton Ticino
113112
La magia di Eos (Eus)
Alla scoperta della primitiva bellezza della Val Verzasca
015
PARTENZA: Lavertezzo (536 m),
Val Verzasca.
QUOTA MIN/MAX: 536 m/1728 m.
DISLIVELLO: 1260 m.
LUNGHEZZA:14 km.
TEMPO: circa 6 h, senza contare le soste.
DIFFICOLTÀ: E (T1-T2) fino alla deviazione
per Eos, poi EE (T3) fino al villaggio; E (T2)
in discesa.
PUNTI DI APPOGGIO: nessuno.
ACQUA: fonti agli alpeggi e numerosissimi
ruscelli.
SENSO DI MARCIA: indifferente.
PERIODO CONSIGLIATO:
da maggio a ottobre, nei periodi asciutti.
CARTOGRAFIA: CNS 1:50.000 n. 276 Val
Verzasca.
Rientro: a cura di Girovagando.
La straordinaria selletta
dell’Alpe d’Eos,
vista dalla cima omonima
(foto Girovagando).
La Val Pincascia, già descritta nella escursione
precedente, scende dallo spartiacque orientale
della Verzasca aprendosi la strada tra le dor-
sali del Poncione d’Alnasca e del Poncione del
Venn; quest’ultima si chiude sulla valle con un
pilastro d’angolo isolato e panoramicissimo: il
Pizzo di Eus, poco sotto la cui sommità si apre
la selletta omonima, un angolo remoto dove
sorge un villaggio incantevole. Vi si arriva da
Lavertezzo con un percorso nei boschi, prima
dolce e poi sempre più ripido e faticoso, che
offre una ulteriore testimonianza dell’incalco-
labile lavoro che ha permesso ai valligiani di
sfruttare le difficili risorse di queste montagne.
Da Eus si torna tagliando il versante orografico
destro della Val Carecchio, tributaria della Pin-
cascia, tra rii e cascate di ogni genere, fino a
raggiungerne il lungo fondovalle, per il quale si
riprende il percorso di andata. È una gita impe-
gnativa, da affrontare solo nei periodi asciutti a
causa del gran numero di corsi d’acqua da su-
perare, ma che offre in cambio la sorprendente
bellezza degli angoli reconditi della Verzasca.
ACCESSO E PARCHEGGIO
Raggiunta Bellinzona con l’autostrada Mila-
no-Chiasso-San Gottardo, si esce a Bellinzona
sud proseguendo per Locarno; superate varie
rotonde, uno svincolo a destra indirizza per
Locarno-Tenero, passando per l’aeroporto di
Locarno; alla prima rotonda, si prosegue per
Gordola, dove, entrati in paese, si trova a de-
stra la deviazione per la Val Verzasca. La strada
sale decisa fino alla diga e al lago artificiale di
Vogorno, poi prosegue in lieve salita raggiun-
gendo Lavertezzo, famoso per il ponte e le me-
ravigliose vasche del Fiume
Verzasca; si parcheggia sul
lungofiume (dappertutto a
pagamento, vedi note).
ITINERARIO
All’ingresso del paese si
nota sulla destra lo slargo
della caratteristica Osteria
Vittoria, dal quale parte il
LAVERTEZZO
536 m
Rancone
906 m
Cognera
Sambugaro
Eos
1603 m
1159 m
Piano dei Nic
Alpe di Arossa
1623 m
Rodana
861 m
Monte della Valle
995 m
Pizzo d’Eus
1730 m
Cima Pianca
2240 m
Val Carecchio
0Km 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13
700 m
600 m
800 m
900 m
1000 m
1300 m
1100 m
1200 m
1400 m
1500 m
1600 m
1700 m
1800 m
14
Rancone
Rodana
Pizzo
Eos
Eos
Arossa
MonteValle
BivioEOS
Rancone
Cappella
Ponte
Il Locarnese e la Val Verzasca l L’anello di Eos (Eus)
5. Sentieri d’autore l Escursioni ad anello nel Canton Ticino
115114
nostro sentiero, i cui segnavia indicano la Ca-
panna Borgna. La bella mulattiera a gradini
sale al soprastante villaggio di Rancone, sugge-
stivo nucleo di antiche baite ristrutturate, e lo
risale verso sinistra, raggiungendo le case più
alte presso una piccola edicola votiva; da qui si
trasforma in sentiero e si inoltra nel bosco, in
saliscendi e poi lieve salita, raggiungendo una
successiva edicola e infine una grande cappella
(0,45 h da Lavertezzo).
Dalla cappella il sentiero si abbassa di qualche
decina di metri portandosi al ponte sul torren-
te della Val Carecchio (674 m), tributaria della
Val Pincascia, le cui acque confluiscono infine
nella Verzasca a Lavertezzo; l’impetuoso corso
d’acqua proviene da un sorprendente canale
naturale, dopo il quale si riversa in una gran-
de vasca. Dopo un netto tornante, il sentiero
prende a risalire la valle sul versante orografico
destro, in pendenza moderata, superando una
deviazione a sinistra e raggiungendo poco il
sentiero per Eos, ben segnalato su un masso
(0,40 h dalla cappella).
Il sentiero, marcato b-a-b e ben manutenuto,
parte subito molto ripido e risale il costone in-
contrando alcune baite sparse, in parte dirocca-
te, fino a raggiungere la frazione di Ròdana; poi
prosegue guadagnando rapidamente quota con
qualche zig-zag, senza mai concedere pause,
fino a uscire dal bosco fitto, mentre il panorama
comincia ad aprirsi sulle pendici selvagge della
Val Carecchio e sul vicino Pizzo di Vogorno.
Quindi la traccia piega a destra iniziando una
traversata ascendente che porta in un vallone
(alla cui base si nota un riparo naturale sotto
le rocce), che si risale fino ai piedi della vertica-
le parete ovest del grande scoglio di Eos, dove
sono state tracciate belle vie di roccia. Indispen-
sabile una pausa, dato che abbiamo già fatto
più di 800 m di dislivello (1,15 h dalla devia-
zione).
Qualche catena di sicurezza e molti gradini in-
tagliati nella roccia (un grandioso lavoro fatto
dagli alpigiani per accedere ai pascoli alti) con-
sentono di superare una fascia di strapiombi;
poi una seconda traversata ascendente nei bo-
schi, con pendenza minore, raggiunge la base
dell’ultimo tratto, l’ampio e ripido canalone
erboso che scende dalla selletta, sulla quale
si scorge la croce che indica la presenza del
villaggio. Si risale faticosamente con qualche
tornante questo pendio, spostandosi infine
sulla destra fino a riuscire sul magico pianoro
dell’alpe, perfettamente conservata e mantenu-
ta ancora in attività grazie all’uso dell’ elicottero
(1603 m; 0,50 h dalla parete attrezzata; 3,30 h
dalla partenza).
Dalle baite un facile sentiero di cresta porta in
venti minuti sulla cima del Pizzo di Eos (1728
m), dal quale si godono scorci fantastici sulla
selletta e sul grandioso bacino della Val Pinca-
scia, dominato dalla lontana parete triangolare
del Poncione Rosso.
Rientro
Dalla cima si torna per cresta alle baite di Eus
(0,15 h), dove, ignorando le indicazioni per la
Cima Pianca e la Capanna Cornavosa, si im-
bocca il sentiero più a destra che, tenendosi in
quota, traversa verso la vicina Alpe di Arossa.
Passati dopo pochi minuti sotto le baite della
frazione, segnalate da una croce di legno in alto
sul costone, si inizia la discesa in Val Carecchio.
Effettuato un lungo traverso tra prato e bosco
perdendo lentamente quota, a 1450 m si passa
sotto grandi pareti di roccia animate da nume-
rose cascate che offrono uno spettacolo straor-
dinario (0,30 h da Eos).
Da qui la discesa è più decisa: la pista, sempre
ben visibile, si abbassa rapidamente nella fagge-
ta, il cui scivoloso pavimento di foglie richiede
costante attenzione, attraversando un numero
incredibile di rii e torrentelli. Alla quota di 1259
m il sentiero devia a destra e cala con una lun-
ga serie di tornanti fino a 1159 m, il punto più
a monte dell’itinerario, dal quale si comincia a
Il tratto di sentiero gradinato nella roccia (foto Girovagando).
Ultimi passi prima della selletta di Eos (foto Girovagando).
Il Locarnese e la Val Verzasca l L’anello di Eos (Eus)
6. Sentieri d’autore l Escursioni ad anello nel Canton Ticino
116 117
L’anello del Sassariente
Sui denti di roccia che dominano il Piano di Magadino
PARTENZA: Strada per i Monti della Gana,
sopra Cugnasco (1120 m).
QUOTA MIN/MAX: 1120 m/1891 m.
DISLIVELLO: circa 850 m.
LUNGHEZZA:11,5 km.
TEMPO: circa 5 h.
DIFFICOLTÀ: E (T2); EE (T3-T4) la cresta dal
Sassariente alla Cima di Sassello.
PUNTI DI APPOGGIO: presso l’Alpe
Sassello.
ACQUA: agli alpeggi, segnalata.
SENSO DI MARCIA: orario.
PERIODO CONSIGLIATO: da giugno a
ottobre.
CARTOGRAFIA: CNS 1:50.000 n. 276 Val
Verzasca.
Il Sassariente visto dalle cascine alte dei Monti di Colla.
016
117
scendere costeggiando il bel riale di fondovalle,
limpido e tumultuoso (0,35 h dalle cascate; da
questo punto, proseguendo in salita, si raggiun-
gerebbe la Bocchetta di Rognoi, che si apre tra il
Madone e il Pizzo di Vogorno).
Il lungo percorso lungo il torrente passa dalle belle
baite del Monte della Valle (995 m) e raggiunge
il bivio per Eus, dove si chiude l’anello (0,55 h dalla
quota 1159 m). Da qui si segue il tragitto dell’an-
data tornando al ponte, risalendo a Rancone ed
infine scendendo a Lavertezzo per la mulattiera
(0,50 h dal bivio di Eus, 2,30 h dalla cima).
NOTE
Si può anche salire e parcheggiare al soprastante
villaggio di Rancone, seguendo una deviazione
che si stacca appena oltre Lavertezzo (divieto di
transito per i non residenti, ma gli escursionisti
sono tollerati se non c’è affollamento); dal par-
cheggio si ritrova il sentiero salendo a sinistra
verso le case più alte del paese; partendo da
questo punto si risparmia complessivamente
una mezz’ora.
In quasi tutti i punti turistici della Val Verzasca
i parcheggi pubblici sono ormai a pagamen-
to (si può acquistare, nei bar e anche on-line,
una Daily Card da 10 FCH valida per un giorno
nell’intera valle), oppure riservati ai clienti dei
ristoranti e dei bar; presso questi ultimi, tuttavia,
nei momenti di scarso afflusso turistico, il par-
cheggio è generalmente tollerato (vedi www.
tenero-tourism.ch).
La spettacolari cascate in discesa (foto Girovagando).
Il ponte dei Salti a Lavertezzo.
Il Locarnese e la Val Verzasca l L’anello del Sassariente
7. Sentieri d’autore l Escursioni ad anello nel Canton Ticino
191190
A est della Val Camadra si apre l’altopiano del-
la Greina (Plaun la Greina): un grande piano-
ro dalla suggestione tibetana che corrisponde
al bacino alto del Rein da Sumgvit, strapieno
di bellezze naturali e circondato a nord dalla
cerchia di alte montagne che separano il Ticino
dai Grigioni, a est dagli ultimi rilievi della cresta
dell’Adula e a sud dal poderoso massiccio sci-
stoso del Pizzo Coroi.
Questa scheda descrive la salita ai Pizz Ga-
glianera e Valdraus, che può essere abbinata
al giro della Greina che, partendo da Pian
Geirett nell’alta Val Camadra, percorre ad arco
l’altopiano e si chiude al Lago di Luzzone: uno
dei percorsi più frequentati del Ticino, grazie al
dislivello relativo e alla presenza di due confor-
tevoli punti di appoggio, la Capanna Scaletta e
la Capanna Michela all’Alpe Motterascio.
Il Piz Gaglianera è quella slanciata piramide
che ruba l’attenzione degli escursionisti, pro-
venienti dalla Capanna Scaletta, quando per-
corrono il sentiero della Greina nel tratto che
segue il passo omonimo. Come tutte le vette
che delimitano a nord il Piano della Greina,
anche questa non è di facile accesso, e la sua
ascensione, in gran parte priva di segnavia e
riferimenti, deve essere considerata un percor-
so di facile alpinismo, talvolta faticoso. Questa
premessa non deve scoraggiare: giunti in alto
la soddisfazione della salita e la visione d’in-
sieme del territorio della Greina ripaga di tutte
le fatiche.
ACCESSO
Raggiunta Bellinzona con
l’autostrada Milano-Chias-
so-San Gottardo, si prose-
gue verso il San Gottardo
imboccando la prima
uscita per Biasca-Luco-
magno; si risale quindi la
Valle di Blenio fino a Oli-
vone, subito dopo il quale
si devìa a destra per la Val
di Campo. Superata una
lunga galleria si riesce nel-
la piana di Campo Blenio,
raggiungendo in breve il
parcheggio di Aquilesco
(Ghirone), capolinea del
bus alpino col quale, in
estate, si sale a Pian Gei-
rett, punto di partenza del-
la gita (vedi note).
PARTENZA: Pian Geirett (1976 m).
QUOTA MIN/MAX: 1607 m/3121 m.
DISLIVELLO: 1145 m.
LUNGHEZZA: circa 12 km A/R da Pian
Geirett.
TEMPO: salita: da 3,50 h a 4,20 h;
totale: 6 h-6,20 h
DIFFICOLTÀ: E, EE a tratti faticoso (T3),
cresta di I e II grado (T4-T5).
PUNTI DI APPOGGIO: Capanna Scaletta;
Capanna Michela all’Alpe Motterascio.
ACQUA: vari rii.
SENSO DI MARCIA: orario.
PERIODO CONSIGLIATO:
da luglio a ottobre.
ATTREZZATURA: consigliato spezzone di
corda), materiale per assicurazione semplice
per la cresta di collegamento Valdraus-
Gaglianera e ramponi se è innevato.
CARTOGRAFIA: CNS 1:25.000
n. 256 Disentis/Munster.
Il Piz Vial visto dalla vetta del
Gaglianera.
030
Greina: ai Pizz Valdraus e Gaglianera
Un po’ di facile alpinismo con lo sguardo sulle meraviglie della Greina
3062 m
Piz Vial
3168 m
Piz Gaglianera
3121 m
Piz Valdraus
3096 m
Var. 2Piz Medel
3210 m
3015 m
Fourcla de Lavaz
2703 m
2545 m
2517 m
2748 m
2583 m
)(
Pian Geirett
1976 m Pizzo Coroi
Capanna
Michela
Cap. Scaletta
2205 m
Passo
della Greina
Arco Greina
Glatscher
da Medel
Glatscher
da la Greina
0Km 21 3 4 65 97 8 10 12
2400 m
2200 m
2000 m
2800 m
2600 m
3000 m
11
ArcoGreina
CapannaScaletta
CapannaScaletta
Laghetto
Ripianolaghetti
PassoGreina
Valdraus
Gaglianera
La Valle di Blenio, la Riviera e il Bellinzonese l Greina: ai Pizz Valdraus e Gaglianera
8. Sentieri d’autore l Escursioni ad anello nel Canton Ticino
193192
precedente, che si taglia in salita raggiungendo
un settore di rocce montonate e detriti, percor-
so da molti rivoli, oltre il quale si entra nell’an-
fiteatro compreso tra il Piz Valdaus, appena vi-
sibile a sinistra, e l’inconfondibile piramide del
Piz Gaglianera a destra, dove ci si raccorda col
percorso 2 prima indicato (1 h dal primo lago).
Qui in genere ci si dirige verso la cresta sud,
attraversando in orizzontale l’anfiteatro e poi
risalendo un lungo pendio di detriti compatti;
raggiunta così la lunga cresta di sfasciumi e poi
di grandi massi, se ne segue il filo incontrando
solo passaggi di I e pochi di II grado, non espo-
sti, fino alla piccola croce di vetta: questa è la via
normale alla montagna (3121 m, 0,50 h, 3,50 h
dalla partenza; EE/F, T4).
Per raggiungere il Piz Valdaus, invece, si pro-
segue nel centro dell’anfiteatro fino alla cresta
che lo delimita, collegando le due montagne.
Questa presenta sulla sinistra un canale d’acces-
so di pietre e sfasciumi, assai ripido, per il quale
se ne guadagna il filo roccioso, risalendolo poi
a sinistra con facili passaggi di roccia fino alla
vetta (3096 m, stessi tempi che per il Gaglia-
nera, ma l’accesso alla cresta varia a seconda
dell’innevamento; EE/F, T4).
Si torna indietro per il percorso di salita; giunti al
colletto prima descritto, si può valutare se rag-
giungere per cresta il Gaglianera. Da qui il filo
roccioso si presenta impegnativo, ma lo è meno
di quanto sembri: seguendolo, con un’arrampi-
cata divertente prevalentemente di II grado e
talvolta esposta, si supera un primo risalto rag-
giungendo una bocchetta e quindi, per l’ultimo
tratto più affilato di cresta, la vetta del Gaglia-
nera (0,55 h dal Valdraus, PD-, T5; consigliata
l’assicurazione).
RIENTRO
Dal Valdraus si torna per il percorso di salita,
mentre dal Gaglianera la via di discesa usuale è
quella normale lungo la cresta sud. Tornati alla
base dell’anfiteatro, si può tagliare direttamente
verso sud, superando il tratto di rocce monto-
nate e sfruttando a zig-zag i nevai residui, ormai
ammorbiditi dal sole, spostandosi a sinistra e poi
perpendicolarmente verso il sottostante Piano
della Greina; si arriva così a un pittoresco ripiano
intermedio formato da piccoli dossi costellati di
laghetti. Questa linea di discesa è segnalata solo
da rari ometti collocati su grandi macigni che tut-
tavia non è immediato individuare, dato che ci si
muove su un terreno assai movimentato.
Sotto il pianoro dei laghetti, qualche salto di roc-
cette e ripidi prati portano infine sul fondovalle
della Greina, da tempo in piena vista; si arriva
così sul Rio di Sumvigt nel punto in cui, dal
versante opposto della valle, vi si immette un
torrente e dove si intercetta il comodo sentiero
della Greina, non lontano dal passo omonimo
(2 h dalla vetta del Gaglianera, o del Valdaus).
Per questo, a destra, si torna alla Capanna Sca-
letta e a Pian Geirett (0,50 h, 2,50 h dalla vetta).
VARIANTI
L’anello della Greina: mettendo in program-
ma un pernottamento, si può scegliere di
proseguire a sinistra attraverso il piano della
Greina verso la Capanna Michela. Costeggian-
do a lungo il canyon del torrente, tra i bianchi
affioramenti della dolomia saccaroide e altre
notevoli formazioni carsiche, si raggiunge un
incrocio presso il corso d’acqua al quale si de-
via a destra raggiungendo il masso di Crap la
Crush, crocevia nodale che segna il passaggio
dalla Greina agli alti pascoli del Motterascio
ITINERARIO
Da Pian Geirett, seguendo i segnavia, si sale
con un largo giro verso la Capanna Scaletta, per
un sentiero panoramico a svolte un po’ soste-
nute che infine si porta sul ripiano dal quale
il Torrente Brenno precipita in una profonda
forra sul piano; appena superata l’altezza della
capanna, un segnavia blu a sinistra indica il per-
corso che porta alla Fourcla de Lavaz lungo il
canyon del torrente (0,35 h, poco più avanti un
altro segnavia uguale propone un raccordo più
agevole con lo stesso sentiero).
Il percorso si svolge per pietraie irregolari sulla
sinistra della suggestiva gola, finché si attraver-
sa il torrente sfruttando un passaggio su grossi
massi trovando sulla riva opposta una traccia tra
gli sfasciumi che in breve conduce al successi-
vo segnavia, proprio sotto il famoso Arco della
Greina, di cui dal basso si ha l’inquadratura più
suggestiva (2320 m, 0,35 h dal precedente bi-
vio).
Qui si riattraversa il torrente (talvolta con dif-
ficoltà, se in piena) e si prosegue per la Fuor-
cla de Lavaz, risalendo il pendio, all’inizio ac-
cidentato e faticoso, prima verso destra e poi
a sinistra raggiungendo in breve un’idilliaca
valletta verde; da questa, superando una serie
di dossi erbosi, si giunge più agevolmente al
laghetto di quota 2496 m, suggestivo specchio
d’acqua aperto su un panorama incantevole
(0,50 h dall’arco; da qui è possibile deviare a
destra, fuori traccia, risalendo in traverso i lun-
ghi e talvolta disagevoli pendii di erba e rocce
montonate che portano alla base dell’anfiteatro
compreso tra i Pizz Valdaus e Gaglianera, dove
ci si raccorda con l’itinerario descritto: questa
variante è indicata sulla cartina come Var. 2).
Seguendo gli inappuntabili segnavia, dal lago si
scavalcano vari ripidi dossi montonati di solido
granito ghiandone trovando un secondo laghet-
to che raccoglie le acque dei nevai circostanti
e da qui in breve ci si porta sotto l’intuibile
Fourcla de Lavaz; senza raggiungerla, tenendosi
circa 80 m più in basso, si devìa a destra su una
pietraia che si percorre a lungo in lieve salita,
costeggiando la soprastante e incombente cre-
sta rocciosa e raggiungendo un largo pendio
di sfasciumi compatti, meno faticoso del tratto
Il lago di quota 2496 m; sullo sfondo la Cima di Camadra.
La Valle di Blenio, la Riviera e il Bellinzonese l Greina: ai Pizz Valdraus e Gaglianera
9. Sentieri d’autore l Escursioni ad anello nel Canton Ticino
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PARTENZA: Anveuda, Valle Santa Maria
(1676 m).
QUOTA MIN/MAX: 1727 m/2516 m.
DISLIVELLO: circa 900 m.
LUNGHEZZA: 15,2 km.
TEMPO: 5,40 h.
DIFFICOLTÀ: E (T2) con un breve tratto EE
(T3).
PUNTI DI APPOGGIO: Capanna Dotra,
Capanna Bovarina.
ACQUA: fontana a Dotra.
SENSO DI MARCIA: indifferente.
PERIODO CONSIGLIATO:
da luglio a novembre.
CARTOGRAFIA: CNS 1:50.000 n. 266
Val Leventina.
TESTO E DATI: a cura di Girovagando.
L’ultimo strappo, con il lungo filo della cresta
ormai alle spalle.
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L’anello del Pizzo di Cadreigh
A perdita d’occhio sulle creste dell’alta Valle di Santa Maria
(0,35 h dal punto in cui si incrocia il sentiero
della Greina).
Da qui, camminando in piano su lievi dossi on-
dulati e acquitrinosi, si arriva infine al confine
dell’altopiano, segnalato da una scaletta di ferro
oltre la quale si è in breve alla moderna costru-
zione della Capanna Michela (2172 m, 0,40 h da
Crap la Crush).
Dal rifugio, il cui terrazzo offre verso sud una
bella visione della slanciata guglia del Torrone
di Nav, svettante sul lato opposto della valle, si
scende su un’ampia pista che offre suggestivi
scorci sul bacino del Lago Luzzone, che compa-
re in fondo ai ripidi dossi verdi. La veloce disce-
sa taglia poi a svolte il pendio calando al ponte
di Larciolo, dal quale si entra nel grande fiordo
del lago, che si costeggia incontrando alcune
insenature spettacolari e giungendo all’Alpe
Garzott, punto d’arrivo della sterrata che corre
lungo lo specchio d’acqua. Per questa si arriva
infine al capolinea del Bus Alpino, col quale si
può far ritorno ad Aquilesco (1,30 h dalla Ca-
panna Michela). Altrimenti si prosegue lungo il
lago e si oltrepassa la diga attraverso il tunnel
trovando i segnavia del sentiero che scende al
parcheggio di Aquilesco (0,45 h dal capolinea
del bus alpino; vedi note).
NOTE
a) I tempi della salita al Valdraus e/o al Gaglia-
nera dipendono dallo stato del percorso, che
all’inizio della stagione è generalmente ancora
innevato sopra il primo laghetto. A seconda delle
condizioni della neve, questo può sia facilitare sia
rendere più complicata la salita e, se le tempe-
rature sono basse, richiedere l’uso dei ramponi.
b) Se si decide, una volta raggiunto in discesa il
piano della Greina, di proseguire per la Capan-
na Michela e il Lago di Luzzone, si tenga pre-
sente che il percorso complessivo risulterà di 20
km o 23 km a seconda che, dal lago, si utilizzi
il Bus alpino o si raggiunga a piedi Aquilesco.
c) La strada per il Lago di Luzzone, interrotta
per una frana, nel 2017 è stata riaperta al traf-
fico, che è controllato da semafori collegati a
sensori della stabilità del pendio. Per informa-
zioni telefonare all’ufficio tecnico del comune di
Olivone: +40 0918721117.
Il Piz Terri.
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