Portocannone

Portocannone fu raso al suolo quasi interamente dal terremoto del 1456 e ricostruito 10 anni dopo da una piccola colonia di Albanesi. L'economia si basa essenzialmente sull'agricoltura con produzione principalmente di grano. Il paese è dotato di strutture per il tempo libero e per attività culturali, tra i quali il teatro comunale e l'anfiteatro che, nel periodo estivo, consente la rappresentazione all'aperto di spettacoli teatrali e musicali. Il monumento più pregevole di Portocannone è il Palazzo Baronale, che si eleva solitario in tutta la sua imponenza. Costruito tra il 1735 ed il 1742 dal barone Carlo Diego Cini, è attualmente di proprietà della famiglia Tanasso, che lo fece restaurare nel 1915. Portocannone, la cui popolazione ha origini albanesi, non è nata con gli albanesi. Essa infatti già esisteva in epoca medievale, molto prima che arrivassero i nuovi coloni. Nel 1137 era chiamata Portocandesium e successivamente, come risulta dai registri angioini del 1320, il suo nome fu mutato in Portocanduni. La Portocannone latina ebbe fine nel 1456 quando un violento terremoto la rase al suolo. E nello stesso periodo iniziarono le migrazioni albanesi: la prima ebbe luogo nel 1461 quando re Ferdinando I d'Aragona, per vincere la fazione angioina contro cui era in guerra, ottenne l'aiuto delle milizie di Giorgio Castriota Skanderbeg, l'eroe nazionale albanese. Con le altre migrazioni, successivamente alla morte e all'invasione dei Turchi, molti albanesi varcarono l'Adriatico, certi di ottenere la protezione del regno di Napoli, in virtù dei benefici che il principe Skanderbeg aveva reso alla corona d'Aragona. Vennero così ripopolati paesi distrutti dal terremoto e iniziò la rifondazione di Portocannone. Al luogo, che si trovava a poca distanza dal vecchio centro abitato dai Latini, fu dato lo stesso nome del paese raso al suolo dal terremoto, Portocannone, e vi fu subito costruita la nuova chiesa in onore della Madonna di Costantinopoli. Ed in memoria di questo evento ogni anno si svolge la spettacolare gara della Carrese (il lunedì successivo al giorno della Pentecoste). Tra i monumenti e gli edifici storici di indubbio interesse: Palazzo Baronale Cini-Tanasso, Palazzo Spagnoletti, il dipinto del Generale Skanderberg, la fontana di Piazza Skanderbeg, murales sulla vita arbëreshë, Ponte del Passo di Portocannone, porta di Borgo Costantinopoli. Tra gli edifici di culto la Chiesa della Madonna del Carmine, la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo. Particolarmente importante è la corsa dei carri (La Carrese), e altri eventi quali la Festa dell' Olio, la festa patronale della Madonna di Costantinopoli, riproposizione estiva de La Carrese. Altre manifestazioni da segnalare sono la festa di S. Antonio che ha luogo la notte del 16 gennaio, il Carnevale tradizionale, che ha avvio con il rituale trasporto di un fantoccio di cartapesta nel luogo dove verrà bruciato e, infine, in concomitanza delle festività natalizie, il Presepe Vivente che coinvolge tutto il paese. Interessante anche il percorso del tratturo L’Aquila-Foggia. Dal 1995 Portocannone è gemellata con la città di Kruje, importante centro dell'Albania interna. Questo evento vuole proporsi come riscoperta dell' antica Portocannone, un ritorno alle radici della storia della colonia albanese.